Teatro La Fenice
 Archivio storico

Il Guarany

opera ballo in quattro atti (sc 5, 8, 6, 6) di Antonio Scalvini e Carlo D'Ormeville, musica di Antonio Carlos Gomes
Luogo di rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice
Data : Sabato 26 Dicembre 1874, ore 20:30
Stagione: Stagione di Carnevale-Quaresima
Prima assoluta: Milano, Teatro alla Scala, 19.III.1870
PersonaggiInterpreti
1. Don Antonio de Mariz
     vecchio Idalgo portoghese
Giovanni Capponi 
2. Cecilia
     sua figlia
Giuseppina De Reschi 
3. Pery
     capo della tribú dei Guarany
Francesco Tamagno 
4. Don Alvaro
     avventuriere portoghese
Michele Stile 
5. Gonzales
     avventuriere spagnolo, ospite di D. Antonio
Giuseppe Belletti 
6. Ruy-Bento
     avventuriere spagnolo, ospite di D. Antonio
Antonio Galletti 
7. Alonso
     idem
Gaetano De Giuli 
8. Il Cacico
     capo della tribú degli Aimoré
Gaetano Carbone 
9. Pedro
     uomo d'arme di Don Antonio
Francesco Armani 
Responsabili 
Scenografo Cesare Recanatini 
Costumista Davide Ascoli 
Direttore d'orchestra e Maestro concertatore Raffaele Kuon 
Libretto:

Il Guarany. Opera-ballo in quattro atti posta in musica dal maestro cav.e A. Carlos Gomes da rappresentarsi al teatro La Fenice Carnevale e Quaresima 1874-75 Impresa D. Carlo Gardini, Milano, Stabilimento Musicale F. Lucca, s.d., 47 pp., 17,5 x 11,5 cm, Dramm. 799; Id., Dramm. 800; Id., Dramm. 801, non per il teatro.


Mutazioni di scene:

I.1: Spianata dinanzi al castello di Don Antonio de Mariz. II.1: La grotta del selvaggio. A destra un'ampia grotta che occupa metà della scena, a sinistra un folto bosco; presso la grotta vi è un grosso tronco d'albero spezzato dal fulmine. E' notte. II.4: La Caserma degli Avventurieri. Camere di rozzo aspetto, armi appese, giacigli, tavole e rozze panche, anfore di vino e bicchieri. II.6: La camera di Cecilia. Alcova a destra con letto e cortina di damasco verde stellifera; gran finestrone aperto; tavolino con lampada accesa e vaso di sfarzosi fiori; altro mobile presso la finestra, su cui una chitarra spagnuola; porta chiusa nel fondo; un raggio di luna innonda la stanza e si riflette sull'alcova.


Note:

Soli atti I-III: 23.I, 24, 26; 11.II, 13, 14.


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